Il Boccaccio: l’arte del sottovetro

Vi racconto di un soffio di vento che porta con sé i profumi del mare, del sole, della terra di Puglia, che viene catturato con amore e delicatezza e custodito in un prezioso scrigno di vetro: il boccaccio.
Sono gli ingredienti principi di ogni sana cucina mediterranea, frutta e verdure, trasformati in conserve, ad essere stati i protagonisti della recente originale iniziativa firmata Salento delle Murge, la Rete di imprese il cui progetto è già stato supportato dalla Regione , che lo sostiene attraverso il PSR Puglia 2014/2020 (Misura 16 – Sottomisura 16.3.2 “Creazione di nuove forme di cooperazione per lo sviluppo/la commercializzazione dei servizi turistici”), attiva da oltre due anni per la promozione e valorizzazione delle risorse territoriali e tipicità enogastronomiche.
Nella splendida cornice dei giardini del palazzo marchesale di Fragagnano, alla presenza del sindaco, Giuseppe Fischetti, dell’assessore al turismo Regione Puglia, Gianfranco Lopane e della manager di rete, Carmen Valente si è parlato delle caratteristiche nutrizionali e del valore dell’antica tradizione contadina del conservare nel boccaccio, con la gradita partecipazione di esperti come Marika Massaro, ricercatrice CNR, Andrea Marulli, fondatore di Growth Spiral Consulting ed Enza Tomaselli, ambasciatrice di Salento delle Murge, nonché straordinaria divulgatrice e conoscitrice del territorio.
Il talk è stato brillantemente condotto da Emilia Blasi, titolare della azienda agricola omonima, parte della Rete, che nelle vesti di moderatrice ha saputo coniugare le sue eccellenti conoscenze in materia di colture e territorio con l’attenzione e l’amore per la tradizione, traendo ottimi spunti di connessione e riflessione dagli interventi di tutti i presenti. La serata ha toccato subito temi interessanti già nei saluti iniziali, in cui il sindaco di Fragagnano ha sottolineato l’importanza di portare avanti progetti come quello di Salento delle Murge, perché possano essere strumenti di ripresa, ripartenza e sviluppo per il territorio, ricco di risorse da promuovere turisticamente e culturalmente.
Carmen Valente ha, inoltre, sottolineato come lo sviluppo della Rete riesca a coinvolgere molteplici settori, come quello turistico con i percorsi esperienziali, quello culturale attraverso il racconto delle tradizioni popolari e non ultimo il settore economico, perché sono i prodotti ad essere posti all’attenzione del turista, in quanto espressione dell’enogastronomia pugliese, fondamentale elemento costitutivo del brand.
Infatti, Salento delle Murge mira a valorizzare il prodotto e ne promuove la commercializzazione attraverso canali diretti come meeting, iniziative e, adesso, anche presso un punto vendita selezionato con attenzione, per qualità e affidabilità, perché ospitasse i prodotti a marchio Salento delle Murge e la prima insegna distintiva del brand, posta a Fragagnano in Via Taranto Lecce, 35 presso TF Salento, azienda di produzione di conserve, appartenente alla Rete. Prende il via, quindi, una nuova pagina di questa innovativa esperienza imprenditoriale, che sceglie di affacciarsi sul mercato con stile, affidando il restyling del logo Salento delle Murge, la creazione del bollino per l’identificazione delle aziende appartenenti al progetto di commercializzazione e la progettazione dell’insegna all’architetto Francesco Paolo Maria Giuliani del team network di Andrea Marulli, founder di GSconsulting.
La realizzazione materiale della insegna artistica è opera delle aziende Cortenstyle e dell’estro del maestro ceramista Antonio La Grotta. Da una terra così fertile non poteva che nascere una vegetazione florida e genuina; quell’odore perfetto che permea i racconti di un tempo passato, dove l’anima era predominante e il senso dell’amore per la terra era onnipresente, costituisce, adesso, quell’eredità rurale che vogliamo preservare.
L’ambasciatrice di Salento delle Murge, Enza Tomaselli, nel suo vibrante contributo, definisce il sottovetro un gesto d’amore, un dono di grande valore, da offrire anche come prezioso messaggio, per raccontare il territorio. Un’occasione unica per risalire gran parte della filiera dei più tipici prodotti di questa terra, scoprendo curiosità e notizie su tante materie prime locali, trasformate in delizie dal gusto inconfondibile della Puglia più verace, con ricette fedeli a quelle di una volta.
L’appartenenza alle radici profonde e l’uso di ingredienti tipicamente locali, racchiudono nei tipici “boccacci” l’essenza dello spirito di un popolo generoso, che intreccia passioni e colori, sacrifici e sapienza, trasformandoli in emozioni e grandi sapori, soprattutto in cibo sano, come ha saputo documentare Marika Massaro, ricercatrice CNR, esperta di dieta mediterranea, la quale ha illustrato le ottime doti di conservazione dell’olio e di conseguenza i valori nutrizionali apportati a ortaggi e conserve, mettendo in evidenza che, il punto
Salento delle Murge, è l’essere realizzati con ingredienti sceltissimi, materie prime fresche, coltivate e raccolte solo dopo una maturazione naturale al sole. Filiera corta, produzione integrata sono una vera e propria filosofia di vita, anche per le ottime confetture e conserve a base di frutta. L’idea, è quella di portare il prodotto dal campo alla tavola nel modo più genuino e naturale possibile, senza contaminazioni, lavorazioni non necessarie o aggiunte di sorta, nel pieno rispetto dei tempi lenti della natura. La cucina pugliese vive davvero di eccellenze produttive, che si traducono in piatti semplici e autentici.
Gianfranco Lopane, assessore al turismo Regione Puglia, ha elogiato realtà innovative come la Rete di Salento delle Murge, perché simbolo di quella visione prospettica del territorio della nostra regione, in funzione turistica, che potrà ancora crescere a livello quantitativo, dovrà soprattutto puntare su uno sviluppo di tipo qualitativo. Bisogna avere come obiettivo, ha sottolineato l’assessore, un modello di sviluppo turistico sostenibile che abbracci l’interi territori, come quelli ad esempio individuati dal marchio di area di Salento delle Murge. Occorrerà adesso dettagliare quei prodotti turistici che, insieme al mare, rappresentano un potenziale di sviluppo interessante. Il turismo slow e green, il turismo dei cammini, il turismo delle radici, sono alcuni trend che si sviluppano nei territori più rurali e ancora poco conosciuti, verso cui il mercato rivolge sempre più attenzione, attratto dalla loro autenticità.
Lo showcooking, a cura della trattoria grottagliese “La Luna nel pozzo” ha offerto la possibilità di assaporare un connubio di culture e colture nostrane, condite dall’impegno e dalla passione di mani sapienti, creatrici di veri e propri capolavori di bontà. La Chef Maria D’Acunto, componente dell’alleanza slow food dei cuochi, ha raccontato gusti e sapori di un territorio unico, attraverso alcune sue deliziose creazioni come croccanti sfoglie di farina ai cereali integrali con mousse di ricotta e conserva di zucca marinata.
Una performance di musica popolare ha allietato la serata durante la degustazione.
Una organizzazione impeccabile di gusto, è il caso di dire, ma non solo per quanto riguarda il cibo. I dettagli dell’allestimento e la cura nella preparazione sono tocchi inconfondibili dello stile di Genny Sapio Eventi, che ne ha curato la realizzazione.
Il cibo emoziona, diventa memoria ed evoca sapori semplici, ma irrinunciabili spesso accompagnati da racconti pervasi da affetto e nostalgia per l’infanzia ricamata da gesti preziosi di nonni affettuosi. Il cibo è una dichiarazione di amore infinito e lezione di vita e di rispetto per il lavoro che lo ha prodotto, ecco perché queste eccellenze enogastronomiche giungono sulle nostre tavole incredibilmente belle e straordinariamente buone.
Alessandra Basile